Smart Working senza Smart Workers e tanta buona volontà
Una volta si diceva fare di necessità virtù ed in pochi giorni gli italiani hanno dovuto scoprire lo smart working.
Oggi stanno scoprendo che lo smart working richiede oltre gli smatphone ed i computer (che da sempre sono smart) anche la smart net mentre le connessioni italiane spacciate come fibra sono spesso insufficienti per i nuovi carichi di lavoro familiari. Ad esempio la nostra famiglia di 5 pur avendo 3 computer e 3 smartphone è anomala come utilizzo perché il traffico è solo lavoro e studio (no video giochi internet, pochissimo streaming tv). Il problema è che sempre più le lezioni sono videolezioni in presenza con il relativo consumo di banda.
Inoltre questo smart working non ha previsto smart workers e soprattutto smart leader o smart influencer, persone in grado di dire in ogni frangente cosa usare e come meglio usarlo.
Si procede spesso per sperimentazione e per suggerimento di amici e colleghi che hanno fatto così.
Il tutto senza una pianificazione e una motivazione a medio lungo termine.
Ad esempio che in ogni scuola ogni docente, che prima magari faceva fatica ad accendere il computer, possa seguire la strada preferita senza indicazioni precise della scuola o meglio del ministero lascia alquanto perplessi.
Che esista da anni la possibilità per ogni scuola di adottare gratuitamente le suite Microsoft e Google e che solo alcune mosche bianche le stiano già utilizzando in modo scolastico è un esempio lampante.
Oggi il problema italiano è la mancanza di smart worker con indicazioni precise e solo tanta buona volontà.